RASSEGNA APERITIVI TEATRALI
Con la storia di Federica Angeli si chiude la rassegna 'Aperitivi teatrali'
Ieri 28 agosto, il relais 'Il Palmento' ha ospitato il quinto e ultimo spettacolo della Compagnia Glitter con la messa in scena de 'Il gioco di Lollo'

Fasano - «La mafia è una cosa che rende le persone schiave»: Federica Angeli, giornalista de La Repubblica, risponde così quando suo figlio Lorenzo, di otto anni, le chiede contro cosa sta combattendo, in nome di cosa ha sacrificato la sua libertà.
Dall'ultimo libro della Angeli, Il gioco di Lollo (Ed. Baldini+Castoldi), Teresa Cecere – direttrice della Compagnia teatrale Glitter di Fasano – ne ha tratto una sceneggiatura che, come ha commentato a conclusione dello spettacolo di ieri 28 agosto al relais “Il Palmento”, «è stata vissuta sulla pelle» insieme ai due talentuosi attori: Simona Baccaro Perrini (nel ruolo di Federica Angeli) e il giovanissimo Alessio Pantaleo (nel ruolo del piccolo Lorenzo). A fine serata, la realtà della lotta alla mafia è stata ricordata da un intervento di Dino Cassone, presidente dell'associazione antimafia #Noi di cui Federica Angeli è presidente onorario.
Lorenzo, detto Lollo, ne è sicuro: sta vivendo un'avventura, di quelle che si vedono in televisione o che si leggono sui libri. Ci sono vari ostacoli da superare che mettono a dura prova il coraggio e impongono di sopprimere la paura: prima un signore alto ti aspetta sotto casa e, mentre tu stringi la mano del tuo papà, lui ti fa il segno della croce; poi un liquido infiammabile entra nel salone sotto la porta d'ingresso; poi un altro signore fotografa te, tuo fratello e tua sorella mentre siete nel giardino della scuola. Lollo ha solo otto anni quando la mamma, Federica Angeli – giornalista di cronaca nera e giudiziaria –, gli fa conoscere cos'è la mafia: è il 2013 e la Angeli ha pubblicato la sua inchiesta, condotta insieme a Carlo Bonini, sui clan malavitosi di Ostia: le tre famiglia degli Spada, dei Fasciani e dei Trassi.
Da allora, la giornalista vive sotto scorta e la sua quotidianità non è più la stessa. Sulla falsariga de “La vita è bella” di Benigni, Federica racconta ai suoi figli che stanno partecipando a un gioco che ha come premio finale una bella villa e come punti gli articoli che lei scrive sui giornali. La sofferenza, il terrore e l'angoscia non sono mai celati ma, quando la minacciarono – “Se scrivi, ti sparo in testa” –, Federica Angeli scelse da che parte stare: e la via della legalità l'ha ripagata. Nel 2018 con l'operazione “Eclissi” la procura di Roma arrestò 32 componenti della famiglia degli Spada per associazione a delinquere di stampo mafioso e lo scorso giugno 2020 per Ottavio Spada sono stati chiesi 12 anni di reclusione per tentato omicidio, in una rissa del 2013 di cui solo Federica Angeli si era dichiarata testimone oculare.
Rendere omaggio a una donna esempio di coraggio e dedizione non è impresa semplice, ma Simona Baccaro Perrini e Alessio Pantaleo ci sono riusciti egregiamente: i due attori hanno saputo commuovere il pubblico interpretando il testo con passione e profondità. Con “Il gioco di Lollo” si chiude la rassegna estiva "Aperitivi teatrali" della Compagnia Glitter che ha ridato ossigeno al teatro e alla cultura.
di Sara Altamura
29/08/2020 alle 00:07:21
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